il progetto

Il nome “linea 451”, racchiude la filosofia ed i valori cui il progetto si ispira e che intende realizzare.

“451”, si riferisce al romanzo Fahrenheit 451 (edito in Italia anche con il titolo Gli anni della fenice). Fahrenheit 451è un romanzo di fantascienza scritto da Ray Bradbury, uno scrittore nordamericano considerato fra i più grandi autori di letteratura fantascientifica. L’ambientazione è quella di un ipotetico futuro nel quale leggere libri è considerato un reato per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume. Il titolo del romanzo, non a caso, è riferibile alla temperatura a cui la carta brucia spontaneamente. Il testo rientra nel filone della fantascienza sociologica e vuole rappresentare i rischi di una società dispotica. Il romanzo di Bradbury affronta il tema delicato della gestione delle informazioni e del controllo della società e – sotto questo particolare aspetto – tratta lo stesso tema dell’altrettanto famoso romanzo di Aldous Huxley, Il mondo nuovo , pubblicato nel 1932. In entrambi i libri l’attenzione delle persone verso l’operato del governo è annichilita dall’imposizione di un consumo di massa, dove il fine ultimo è apparenza, protagonismo e appagamento materialista. Fahrenheit 451 ha anche numerose analogie con il romanzo 1984 di George Orwell: in entrambi i libri si incoraggia la delazione e si fa un uso massiccio della censura, dove però quest’ultima è organizzata in modo differente. Mentre in 1984 tutte le notizie vengono costantemente falsate ad opera di un ministero delegato, nel romanzo di Bradbury è bandita qualsiasi informazione scritta, in maggior parte presente su supporto cartaceo. I libri sono quindi materiale illegale, e come tale, tenuto nascosto nei posti più disparati dai lettori fuorilegge per far fronte alle continue incursioni dei pompieri incendiari. A differenza di quanto accade in “1984”, “Fahrenheit 451” e il “Mondo Nuovo” possono essere considerati libri critici verso le degenerazioni informative dei regimi democratici, basati sul sempre più invadente consumo di massa. In ogni caso il libro di Bradbury ha un finale aperto a una nuova vita e alla speranza, mentre Orwell non lascia alcuna via di fuga
Proprio questa caratteristica della nuova vita e della speranza, ci ha fatto associare a “451”, l’idea della “linea”, intesa come il numero di un autobus o di un metrò, introducendo così il concetto di viaggio. Così abbiamo immaginato la libreria come un percorso, con le sue stazioni, verso un mondo nuovo, ma anche come viaggio nella memoria. Il libro quindi, a rappresentare l’anima, ed in questo modo contrapposto all’apparire. Il libro come viaggio-ricerca del senso, che traccia una “linea” che dalla memoria intende portarci verso il futuro. Perché leggere è ricordare e ricordare e ciò che dà continuità alla nostra vita. Un libro è parte della nostra memoria, la base sulla quale poggiano la nostra mente e la nostra coscienza.

ecco un breve estratto….

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