2010

LA BOLGIA. Silvio a Napoli. La vera storia dietro la maschera di Conchita Sannino

Il Saggiatore Edizioni
prezzo 15. euro
Vincitore premio “Minerva per la letteratura di impegno civile”

I roghi dei rifiuti ammassati sulle strade di Napoli si sono appena spenti, quando in un locale per banchetti sulla tangenziale si festeggia il compleanno di una diciottenne. Arriva un ospite “a sorpresa”: è l’uomo più ricco e potente d’Italia. Esplode lo scandalo. Si ripercuote su scala nazionale e internazionale. Crea scompiglio e sgomento. Conchita Sannino avvia da qui l’inchiesta sul potere malato. Osserva e registra ciò che la città mette in mostra, quello che insabbia e nasconde. Delitti, sommosse e incendi, rifiuti e scorie, la vita pubblica a pezzi, cortei di disoccupati e di auto blu. Nella città, diventata banco di prova del nuovo governo, per magia i rifiuti scompaiono, ma la munnezza resta un pingue affare che la camorra gestisce con scaltrezza e collusioni eccellenti. Dalle indagini giudiziarie emerge il patto fra il gotha mafioso dei casalesi e il sottosegretario Cosentino, ‘o Mericano, che ha in mente di scalare la Regione Campania. Interessi che convergono, la camorra che controlla, autorizza, e gestisce con più autorità dello Stato. Eppure il presidente aveva promesso: “Vita nuova per Napoli”. Eppure il presidente aveva cantato e giurato: “Napoli è nel mio cuore”. E difatti nelle anticamere dei palazzi istituzionali le pretendenti, le favorite, le aspiranti candidate fanno ressa per accedere alla sua attenzione.

POTERE E CONTROPOTERE NELL’ ETA’ GLOBALE di Beck Ulrich
Laterza Edizioni
prezzo 22. euro

Sempre più individui commerciano su scala internazionale, hanno un lavoro internazionale e amori internazionali, si sposano, vivono, viaggiano, consumano, cucinano in una dimensione internazionale, i loro figli vengono educati in un contesto internazionale, cioè plurilingue, e nel ‘nessun-luogo’ generalizzato della televisione e di Internet. Sta prendendo forma una nuova politica delle frontiere, un intreccio di mancanza di confini, vecchie e nuove dinamiche, che però devono essere comprese non più in termini nazionali, bensì in chiave transnazionale, entro il quadro di riferimento di una politica interna mondiale. Dobbiamo avere l’intelligenza di staccarci dalla fissazione su ciò che ci è familiare e immediatamente vicino e accettare che le esistenze divise in più luoghi, la mobilità permanente, il numero crescente di persone con doppi passaporti, sono già una realtà imprescindibile. Se la globalizzazione è fatta dai potenti contro i poveri, l’immaginazione cosmopolita rappresenta l’interesse universale dell’umanità per se stessa. “Ciò a cui mi riferisco sono i valori della pluralità riconosciuta e vissuta, che pervadono tutte le istituzioni sociali e i contesti storici. È il tentativo di ripensare l’interdipendenza e la reciprocità al di là dell’arroganza nazionale, nello spirito di un realismo cosmopolitico che apre e affina lo sguardo sulle reti ‘giocali’ in cui viviamo e agiamo”.

 

MAURO ROSTAGNO. PROVE TECNICHE PER UN MONDO MIGLIORE
di Nico Blunda, Marco Rizzo, Giuseppe Lo Bocchiaro
Becco Giallo Edizioni
prezzo 16,90 euro

Sociologo e giornalista, Mauro Rostagno nasce a Torino nel 1942. Giovane studente presso l’Università di Trento, tra le menti più vivaci del movimento studentesco e del Sessantotto italiano, è stato uno dei fondatori di Lotta Continua. Ha inaugurato a Milano Macondo, uno dei primi centri sociali autogestiti d’Italia, punto di riferimento della sinistra alternativa dell’epoca. Ha fondato a Trapani Saman, comunità terapeutica laica per alcolisti e tossicodipendenti. Muore il 26 settembre 1988, a soli 46 anni, vittima di un agguato mafioso, per aver denunciato dai teleschermi dell’emittente privata locale RTC speculazioni, sprechi e collusioni tra mafia e politica locale.

 

(bambini/ragazzi)

IL PICCOLO PRINCIPE. Libro pop-up di Antoine de Saint-Exsupéry
Bompiani Edizioni
prezzo 30. euro

La storia dell’incontro tra l’aviatore costretto da un guasto a un atterraggio nel deserto e il Piccolo Principe che gli chiede di disegnargli una pecora diventa un libro pop up con immagini tridimensionali, finestrelle da aprire, alette con cui muovere le illustrazioni. Il bambino che viene dallo spazio, il suo piccolo pianeta, la volpe, la rosa… tutti i personaggi che i lettori hanno amato “escono” dalle pagine di questo volume prezioso da leggere e da sfogliare. Una versione inedita per un libro che da sempre si rivolge ai ragazzi e “a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più”, come dice lo stesso autore nella dedica.
Età di lettura: da 6 anni.

 

 

 

IL CLUB DEGLI INCORREGGIBILI OTTIMISTI di Jean-Michel Guenassia

il club degli incorreggibili ottimistiParigi, 1959. Sono anni vertiginosi: la Seconda guerra mondiale è finita da troppo poco tempo per essere Storia, la guerra d’Algeria segna le vite dei francesi d’oltremare. Michel Marini, undici anni, figlio di immigrati italiani, esce dall’infanzia e si affaccia a un’adolescenza inquieta e piena di emozioni. Vagabonda per il quartiere, si ritrova con gli amici a giocare a calcio balilla; un giorno entra in un bistrò, il Balto. E attratto da una stanza sul retro dove si ritrova un gruppo di uomini, che parlano un francese a volte approssimativo e portano dentro di sé storie e passioni sconosciute. Sono profughi dei Paesi dell’Est, uomini traditi dalla Storia, ma visionari che ancora credono nel comunismo. Incorreggibili ottimisti. Frequentare il Balto vuol dire scoprire il mondo. Michel cresce con Igor, Leonid, Imre, Pavel, Tibor, Sasa; impara a conoscere l’amicizia, l’amore, la complessità degli ideali. Nel retro di un bistrò si litiga, si beve, si gioca a scacchi, si raccontano barzellette su Stalin, si offre se stessi e le proprie storie, storie terribili di esilio che si intrecciano sullo sfondo di un decennio epocale, tra filosofia e rock’n’roll, Sartre e Kessel, la conquista dello spazio e l’inizio della Guerra fredda.

 

IMPERIAL BEDROOMS di Bret Easton Ellis

IMPERIAL BEDROOMS di Bret Easton Ellis“Su di noi avevano fatto un film”, dice Clay. Un film tratto dal libro che un loro amico aveva scritto ispirandosi alla sua storia e a quella di Blair, Trent, Julian e Rip. Il problema è che il loro amico, Bret Easton Ellis, ce l’aveva con Clay e per questo l’aveva trasformato nel narratore “bello e stordito, incapace d’amore e di bontà” di quel romanzo intitolato Meno di zero. Ma oggi, venticinque anni dopo, Clay è tornato in città e questa volta è pronto a raccontare la sua storia in prima persona. Diventato sceneggiatore di mediocre successo, Clay è a Los Angeles per scegliere il cast dell’ultimo film a cui sta lavorando. Qui incontra gli amici di gioventù: Blair, la sua ex ragazza, si è sposata con Trent che nel frattempo è diventato un potentissimo agente delle star di Hollywood, Julian ha messo in piedi una discreta agenzia di escort, mentre Rip… Rip ha sempre fatto storia a sé. Quando a una festa incontra la giovane, splendida Rain e se ne innamora Clay precipita in una dimensione in cui paranoia e terrore sono i muri di un labirinto da cui non riesce, o non vuole, uscire. Bastano questi accenni per far intuire al lettore il gioco di specchi, rimandi e false piste con cui Ellis, mai cosi disincantato e ironico, intesse il suo inquietante racconto. Disperazione e violenza, noia e glamour, autoindulgenza e degradazione sono gli atomi costitutivi del mondo (o dell’inferno) in cui Ellis, impeccabile come suo solito, ci fa da guida.

 

OGNI PROMESSA di Andrea Bajani

OGNI PROMESSA di Andrea BajaniOgni sera Pietro si china sulla pancia di Sara per sapere se dentro c’è qualcosa che nasce, e ogni sera lei aspetta di poter dare un nome al loro futuro insieme. Ma la speranza rimane un’attesa, e l’attesa spacca tutto come una crepa nel muro. Fino a quando ogni cosa si sfalda e sul tavolo della cucina resta soltanto un foglio, o meglio una bomba che si prepara a esplodere. “Telefonato tua madre, è morto Mario”. E poco sotto una domanda scritta di fretta: “Mario?” Mario è il nonno di Pietro, ma più che un parente è lo scheletro nell’armadio di una famiglia. Tornato folle dalla campagna di Russia, vissuto dentro una clinica eppure morto per tutti, per lui la guerra non è mai finita. Ora fa la sua comparsa morendo per davvero. L’estate si apre quel giorno con un duplice addio, spalancata come una casa vuota e piena di strade possibili. La prima è un viaggio a ritroso, con in tasca il peso di un segreto che Pietro e Sara si sono nascosti tanto a lungo da non poterlo dimenticare. La seconda è un viaggio sul Don, carico di tutte le storie che Mario non ha mai raccontato. Con una scrittura tesa e tersa fino alla poesia, Andrea Bajani ci racconta la responsabilità e la difficoltà di ricordare. La memoria è una trama forata, i fili si slacciano e si disperdono nell’ordito di una realtà vissuta al presente. Ma è proprio li, tra le omissioni e le mancanze, che forse si annida un senso. Lungo quelle strade deviate, dove si affacciano risposte impreviste a domande mal poste.

SANGUE MIO di Davide Ferrario

sangue mioMancano pochi giorni alla fine della pena per rapina a mano armata e omicidio, quando Ulisse Bernardini riceve una lettera; è di sua figlia Gretel, una ragazza di vent’anni che lui non ha mai conosciuto, che gli chiede di poterlo andare a trovare in carcere. Ulisse è stato un bandito, un rapinatore di banche, affascinante, intelligente, elegante e amante della bella vita. Ora è un signore avanti con gli anni che si è abituato alla prigionia e che non vede davanti a sé alcun futuro. Gretel studia Antropologia, è cresciuta con la nonna e una madre affetta da disturbi mentali e da anni ricoverata in clinica: ora vive da sola e da cinque anni sa di essere malata della sindrome di Hallerworden e Spatz, una malattia degenerativa, al momento latente ma che può manifestarsi da un giorno all’altro portandola prima alla paralisi e poi alla morte. Nell’incontro, tra imbarazzo e trattenuta emozione, Gretel racconta al padre della sua malattia e gli chiede di accompagnarla in un pellegrinaggio al santuario di Maratea. Gretel ha bisogno di credere che il liquido che sgorga dalla roccia possa guarirla. Ulisse alla fine accetta di partire con la figlia: comincia così un lungo viaggio. E il viaggio li avvicina, a volte anche in modo drammatico. Il santuario era un espediente, il posto più lontano che Gretel aveva in mente per guadagnare tempo e conoscersi. In fondo a tanto viaggiare c’è una richiesta terribile. Ulisse non potrà dire di no.

 

HANNO TUTTI RAGIONE di Paolo Sorrentino

hanno tutti ragioneTony Pagoda è un cantante “di night” con tanto passato alle spalle (“Se a Sinatra la voce l’ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l’ha mandata san Gennaro”). La sua è stata la scena di un’Italia florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri e il mondo. È stato tutto molto facile. Il talento. I soldi. Le donne. E insieme, una pratica dell’esistenza che ha coinciso con la formazione di una formidabile (e particolare) cognizione del mondo. Quando la vita comincia a complicarsi (la moglie chiede il divorzio), quando la scena si restringe (la sua band si esibisce in piazze minori), per Tony viene il tempo di cambiare. Una sterzata netta. Andarsene. Sparire. Cercare il silenzio. Alla fine di una breve tournée brasiliana, Tony Pagoda decide di restare là, prima a Rio, poi a Manaus, ossessionato dagli scarafaggi ma coronato da una nuova libertà. Senza perdere lo sguardo di eterna sorpresa per il mondo e la schiettezza di chi, questo mondo, lo conosce fin troppo bene, Tony si lascia invadere dai dubbi e dalle insicurezze che fino a quel momento, nel suo ordinato e personalissimo “catalogo” di quelli che passano per uomini, aveva attribuito agli smidollati. E scopre che tutte le risposte possono essere trovate in un infuocato tramonto.

 

ACCABADORA di Michela Murgia

Premio Campiello 2010. Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come “l’ultima”. Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. “Tutt’a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili’e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia”. Eppure c’è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c’è un’aura misteriosa che l’accompagna, insieme a quell’ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell’accabadora, l’ultima madre.